1999-2000 Taloro


La squadra di Gavoi compie un impresa indimenticabile

Nella stagione 1999-2000, il Taloro realizzava un sogno La squadra di Gavoi fu promossa in Eccellenza, raggiunse la vetta dei campionati riservati ai dilettanti e diventò messaggera dell'immagine del paese. Fu un evento storico per i paesi della Barbagia di Ollolai. Nessun'altra squadra, in passato, era riuscita a tagliare questo traguardo riservato soltanto a grandi club del capoluogo o a centri ben più popolosi ed economicamente avanzati come Oliena e Bitti. Il nome Taloro ricorda il fiume imprigionato per realizzare i bacini di Gusana, Cucchinadorza e Benzone e la valle che attraversa i territori di Gavoi, Ollolai, Ovodda, Teti e Olzai.
E a compiere il grande salto è stata la squadra di un piccolo centro come Gavoi, 3000 abitanti, paese di pastori che sognava un futuro anche nel settore turistico e delle vacanze e ora è una realtà conosciuta in ambito letterario Per tutto il girone d'andata il vero scontro a distanza fu quello fra la squadra barbaricina e il Latte Dolce, al quale si sono poi di volta in volta succedute le sfide contro Ozierese e Thiesi. La promozione è arrivata con una settimana d'anticipo dato che il Taloro condivideva il primo posto in classifica con il Thiesi. Quest'ultimo, però, fu costretto al pareggio dal Bosa mentre, nel campo gavoese del Maristiai il Taloro travolse il Golfo Aranci con una tripletta del bomber del torneo Gianni Serra. Una sfida che contrapponeva per la promozione, anche se a distanza, due paesi uniti tra loro da legami economici. Thiesi era infatti la capitale del formaggio pecorino Romano, mentre Gavoi la capitale del "Fiore Sardo". Una sorta di derby del formaggio.
Una vittoria del gruppo, sapientemente plasmato dal tecnico oristanese Nino Cuccu La squadra aveva le sue solide basi in alcuni veterani come Enzo Lai e Demontis, protagonisti di ben quattro promozioni, e in capitan Gianluca Cuccui, un vero e proprio guerriero del centrocampo che trasmetteva la sua grinta anche ai compagni più giovani. Emergeva tra i pali Romano Marchi davanti a Giancarlo Piras di Oniferi, da anni colonna del Budoni, Maurizio Favalessa e Gianni Ginesu. Ma il vero punto di forza era l’attacco, con l'infallibile cecchino Gianni Serra che affiancato da Sandro Isu fu il capocannoniere grazie a 22 marcature stagionali, il grimaldello gavoese Luca Pira, ma anche il giovane Salvatore Zedde. Da allora il Taloro è un modello di gestione sportiva dell’isola, rappresenta la Barbagia in Eccellenza e dimostra come nel calcio sardo d’elite c’è spazio anche per le piccole realtà.